Nella confusione di necessità che l’anomala contemporaneità impone il teatro va annoverato fra gli invisibili, per uscire da questa anacronistica situazione per i lavoratori dello spettacolo il gruppo Attori, Attrici Uniti ha deciso di organizzarsi in gruppi di discussione, che per necessità del periodo si sono svolti virtualmente, per discutere un piano d’azione concreto e organizzato, con l’unica importante richiesta di essere ascoltati e compresi nelle richieste di tutela.
Quella che è infatti una categoria parcellizzata, ha deciso di riunirsi per formare progressivamente un’identità, approfittando dell’anomalia del momento storico per rivendicare dei diritti necessari e dovuti, non solamente legati alla pandemia in corso, ma ancor di più a necessità che indugiano sopite nel teatro da fin troppo tempo. Criticità annose e ingombranti come un Fus insufficiente per tutelare un patrimonio artistico ampio e diversificato come quello italiano e l’assenza di un modello di disoccupazione che permetta un sussidio fra un contratto e l’altro.
Nei giorni precedenti abbiamo pubblicato il documento stilato dal movimento, ma fermarci lì sarebbe stato un tradimento ai principi dell’iniziativa: Attori e attrici uniti è una comunità fatta di voci, forti e di storie diversificate.
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