Sabato, 27 Luglio 2024
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Il teatro, l’arte più direttamente comunicativa ma anche più effimera. L’arte che esiste nel qui e ora del palco, e un attimo dopo la chiusura del sipario non esiste più. Esattamente come la vita, che accade a ciascuno di noi in questo preciso momento e non è mai uguale a se stessa.

A teatro noi assistiamo allo svolgersi di esistenze in cui spesso troviamo frammenti che ci appartengono. Gli attori entrano in scena, e sono talmente vicini a noi che potremmo fare pochi passi e toccarli. Camminano, parlano, gesticolano, esprimono emozioni, intessono relazioni, restano vittime di dinamiche irrisolte o fraintendimenti. 

Esattamente come avviene a ciascuno di noi nella realtà. 

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Oggi eravamo tutti pronti a celebrare la sua carriera e la sue maschere perché avrebbe compiuto ottant’anni. Invece, con un ultimo colpo di teatro, Gigi Proietti ci ha lasciato alla prime luci dell’alba. 

Grande mattatore che ha saputo far ridere con grande intelligenza, lontano da quel modo di fare comicità volgare che spesso contraddistingue i giorni nostri. Inutile ricordare tutti i suoi grandi successi, i grandi personaggi che lo hanno portato alla ribalta sia a teatro che sul piccolo e grande schermo. Oggi lo vogliamo ricordare sopratutto con le parole che ci disse la prima volta che lo incontrammo. Era il 2015 e sul palco del Globe Theatre di Roma, a villa Borghese, raccontandoci gli spettacoli della nuova stagione, con una vela di malinconia negli occhi, disse “il teatro è la nostra ultima spiaggia”. Parole che oggi hanno un sapore ancora più amaro visto il periodo storico che stiamo vivendo. L’ultima spiaggia del suo Globe rimane ancora viva, nonostante il Coronavirus anche quest’anno è stata una grande stagione a dimostrazione che quanto fatto negli ultimi dieci anni come direttore artistico è stato importante per il respiro culturale di Roma e dimostrazione che il pubblico ne ha bisogno.

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Chi ama il teatro, la musica e il mondo dello spettacolo in genere sa bene quanto il contatto tra artisti e pubblico sia importante, ma oggi bisogna inevitabilmente far fronte anche con le tante novità che interessano il settore e che, grazie alle nuove tecnologie, aprono nuove strade per la fruizione dei servizi. Vediamo in questo articolo, in particolare, come piattaforme web e app per dispositivi mobili hanno rivoluzionato il rapporto tra le parti.

 

L'impatto del web sul mondo dell'intrattenimento

La fruizione dei servizi di intrattenimento è notevolmente cambiata nel giro di pochissimi anni, grazie all'introduzione di tecnologie sempre più avanzate che hanno digitalizzato i contenuti e permesso lo scambio a distanza di tracce audio, filmati e molto altro. Questa novità ha letteralmente cambiato il modo di approcciare, per esempio, concerti musicali, rappresentazioni teatrali, film e giochi, aprendo a interessanti scenari caratterizzati dall'uso di computer e device mobili anche per la partecipazione live a eventi di vario genere.

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Un’edizione ridotta a quattro giornate (3- 6 settembre) e non più le consuete nove. Uno dei tanti riflessi delle conseguenze del Covid che potrebbero tradursi in una partecipazione in tono minore di pubblico, intimorito dal nemico silenzioso. Ma la motivazione di continuare a far esistere ciò che da trentatrè anni c’è “sempre stato” è stata altresì contagiosa, impartendo nuova linfa vitale all’intera platea.   

Effettuare un bilancio finale sull’esito di Todi Festival 2020 in una stagione segnata dall’emergenza Covid rischia di condurre a conclusioni che mancano di prendersi cura della soggettività. Sarebbe impossibile ed ingiusto misurare il peso della paura: essa ha una propria storia iscritta in ognuno di noi ed è ingiudicabile. 

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 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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