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La TRADIZIONE DEL NUOVO. Conversazione su Franco Scaldati al Palazzo della Cultura di Catania: cogliere l’artista attraverso le vibrazioni della sua semantica
Impossibile imbrigliare e definire ciò che si tramuta, che sfugge alla forma e sguscia ad ogni tentativo di perimetrazione e descrizione. Analogamente, la poetica di Franco Scaldati (1943 - 2013) non si può circoscrivere, e forse nemmeno raccontare, perchè rimarebbe quel frustrante retrogusto di essere stati comunque insufficienti... superficiali. Non è quindi l’approccio descrittivo la modalità più funzionale per “cogliere” l’artista palermitano. Ciò che è lecito fare, invece, è quello di raccontarsi e non di raccontare, ovvero partire dalle emozioni di chi con Scaldati ha collaborato, o semplicemente l’ha studiato. Tale incontro diviene, quindi, una vibrante restituzione di sensazioni di chi ha saputo intercettare una parte dell’essenza dell’artista palermitano, lasciando poi agli uditori il lavoro di ricomporre in figura i diversi spunti suggestivi. Ciascun relatore racconta il suo Scaldati a testimonianza delle policromie, alcune delle quali ancora da scoprire, di cui è composto lo spirito artistico del maestro. Il dibattito ci introduce implicitamente all’atmosfera dello spettacolo teatrale Pinocchio, scritto da Scaldati stesso, anticipando di una manciata di ore la prima, con la regia di Livia Gionfrida.
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