Giovedì, 01 Maggio 2025
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Recensione di Caravaggio il maledetto in scena al Teatro Ghione dal 19 al 22 gennaio 2023. Regia e adattamento di Ferdinando Ceriani. In scena Primo Reggiani, Francesca Valtorta e Fabrizio Bordignon

 

Siamo sulla spiaggia di Porto Ercole nel 1610, dinanzi a noi Michelangelo Merisi detto Caravaggio negli ultimi istanti della sua vita, in condizione di delirio. A prendersi cura di lui una coppia di pescatori, ma ai suoi occhi, l’uomo e la donna acquisiscono il volto dei personaggi più significativi della sua vita. Inizia a dialogare con loro rivivendo i passaggi fondamentali di tutta un’esistenza vissuta all’insegna del binomio genio e sregolatezza. Ha divorato la vita con una ferocia insaziabile, l’ha amata disperatamente, pur trascorrendo gli intervalli di tempo tra un’opera e un’altra nella miseria, nella povertà, dedito al gioco, pestato nelle risse. A concedergli protezione e supporto c’è stato il cardinal Del Monte, con cui Caravaggio ha un rapporto conflittuale basato su affetto e riconoscenza, ma nel contempo di repulsione nel momento in cui l’ecclesiastico cerca di sedurlo per diventarne l’amante o quando critica aspramente il legame con la prostituta Lena. Durante le visioni di cui è preda nei frangenti precedenti alla morte, ci appare anche un'altra relazione tormentata del nostro artista: quella con il mercante d’arte, Valentino.

Recensione dello Spettacolo I Manoscritti non bruciano in scena al Teatro Tor Bella Monaca di Roma il 10 e 11 gennaio 2023

 

Teatro Tor Bella Monaca di Roma. Sala Grande. 

Alessandra Chieli, già attrice e musicista, dopo un primo debutto come regista al Teatro Verdi di Monte San Savino ha replicato il suo spettacolo d’esordio “I Manoscritti non bruciano”, tratto da uno dei più importanti e interessanti romanzi del Novecento “Il Maestro e Margherita” di Bulgakov, raccogliendo il pubblico in un duplice appuntamento serale il 10 e 11 gennaio scorsi. 

Qual è la verità (degli uomini) e che cos’è il potere? L’uomo, Ponzio Pilato, può essere redento? 

Chi è Dio? È realmente esistito Gesù? 

Woland, l’esperto di magia nera, il Diavolo di Bulgakov, giurerebbe di sì. 

E se lo scrittore Berlioz, presidente del circolo letterario Massolit, sotto gli occhi increduli del poeta suo amico e discepolo Ivan, muore di una morte preannunciata da Satana a causa della sua incredulità (“A ciascuno sarà dato secondo la propria fede: lei se ne andrà nel non essere”), diversa è la sorte di Margherita (una strepitosa e credibile Alessandra Chieli) che vendendo l’anima al Diavolo ritrova paradossalmente la felicità, ricongiungendosi con l’amato Maestro, salvati entrambi da quella forza demoniaca che “vuole costantemente il Male e opera costantemente il Bene” (Faust di Goethe). 

Recensione dello spettacolo Rosada!, tournee nei teatri dell Ert - Ente teatrale regionale del Friuli Venezia Giulia il 12 e 13 gennaio 2023

 

‘Rosada!’ è un complesso lavoro  teatrale, che partendo da alcuni dei testi delle ‘ Poesie a Casarsa’ indaga sul valore della poesia friulana di Pier Paolo Pasolini.

In realtà il viaggio proposto è ben più complesso, giocato su piani differenti e su letture parallele. Una  operazione ambiziosa,  di estrema raffinatezza, ma anche garbata, misurata, assolutamente riuscita, che premia un gruppo di talenti giovani, coraggiosi e che hanno scelto di non cedere alle lusinghe della facile popolarità ma di percorrere la strada della proposta di qualità.

Lo spettacolo, scritto da Gioia Battista, impegnata anche nelle vesti di regista, immagina un professore che deve cercare di appassionare alla produzione giovanile pasoliniana un gruppo di studenti, non esattamente motivati.

Recensione dello spettacolo Il Minestrone, di Niccolò Felici. Regia di Alessandro  Cecchini. In scena al Teatro Lo Spazio il 12 e 13 gennaio 2023

 

Molto più di un piatto composto da verdure e ortaggi. Il minestrone non è la somma dei singoli ingredienti ma l’incontro tra gli stessi: le prerogative del singolo elemento si armonizzano con quelle altrui e le differenze individuali lasciano il posto alla coralità. Il minestrone quindi metafora della parte sana dell'umano agire, quella che sa essere parte di un tutto. È questa la sfida implicita cui sono chiamati lo chef Guido, i due cuochi Dario e Sofia, e Richard, il responsabile di un improbabile ristorante, mai decollato e destinato a chiudere a breve. L'unica soluzione per evitare il fallimento è avere il coraggio di rinnovarsi, proponendo piatti nuovi, cambiando look e nome al locale: abbandonare insomma le certezze di sempre dietro le quali i quattro amici si sono pigramente nascosti disperdendo e depauperando i loro entusiasmi.

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 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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