Giovedì, 01 Maggio 2025
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Recensione dello spettacolo Taddrarite, di Luana Rondinelli in scena al Teatro Sala Umberto dal 30 novembre al 5 dicembre 2021

 

È notte. Tutto quello che vediamo nell’unica scena dello spettacolo si disfa e si riaggiusta durante una veglia funebre, in una casa siciliana qualsiasi. Maria, Rosa e Franca, tre sorelle, brandiscono un rosario in mano e sfogliano foto del passato per la lapide del de cuius, da cui nasceranno dispute, incomprensioni e rancori. La regista Luana Rondinelli, una delle attrici, introduce al centro della stanza un oggetto diabolico, un tabutu, dove si trova, morto, il marito della sorella minore. Il velo del silenzio, del pudore, delle bugie viene squarciato da un vortice di confessioni e dall’esplosione di segreti troppo a lungo celati, che provocano ancora ferite sulla carne greve. Con pungente ironia le tre straordinarie attrici, Rondinelli, Finocchiaro e Potenza, ci trascinano in un’atmosfera surreale, quasi comica, e interagiscono tra loro con grande maestria e ritmo fino all’alba. Quando c’è molto freddo in Sicilia si dice che passano i taddrariti. Sono le donne costrette ad essere “pipistrelli”, a vivere nel buio, continuando la difficile vita coniugale pur di “non far parlare la gente”.

Teatro Palladium, recensione dello spettacolo "La strada che va in città", in scena al teatro Palladium all'interno della rassegna “Flautissimo 2021” il 27 e 28 novembre 2021

 

Prendere la strada che va in città, per poi accorgersi che il vero amore è altrove…

Uscito nel 1942 “La strada che va in città” è stato il primo romanzo edito di Natalia Ginzburg. La storia è quella di una ragazza di umili origini che sacrificherà l’amore vero per scegliere un matrimonio di interesse, percorrendo appunto: “la strada verso la città”. La scelta risulterà fallimentare, portando allo scoperto la miseria di una donna e del suo cammino di crescita, a contatto costante con le sue decisioni sbagliate e forse evitabili. 

A raccontare Delia, la protagonista del romanzo della Ginzburg, sul palco del teatro Palladium di Roma, per la rassegna “Flautissimo 2021”, c’è un’ intensa Valentina Cervi, diretta da Iaia Forte, amica della Cervi; a cui l’ attrice si affida con fiducia. La scelta fatta dalla regista e supportata dall’attrice, sola in scena per tutto il tempo dello spettacolo è quella di rispettare  il fatto che  il testo è un romanzo, e quindi di proporre un reading  con una depuratissima messa in scena. 

Recensione dello spettacolo L'eccezione e la regola, in scena al Teatro Basilica dal 25 al 28 Novembre e dal 30 Novembre al 5 Dicembre 2021.

 

Scritta intorno al 1930, L'eccezione e la regola segue l’introduzione di Brecht al pensiero marxista e fa parte di una serie di drammi didascalici, destinati a diffondere fra i ceti proletari le dottrine socialiste. La perenne attenzione del drammaturgo tedesco alle vittime, ai poveri, agli emarginati viene pertanto inserita nel tema preponderante della lotta di classe.

Un ricco Mercante (Micaela Esdra) affronta un viaggio periglioso, per raggiungere l’immaginaria città di Urga, dove dovrà trattare un importantissimo affare. Lo accompagnano una Guida (Silvia Siravo) ed un Portatore (Rita Abela), che il mercante sfrutta e vessa con ogni tipo di umiliazione, anche con punizioni corporali, facendosi forte del loro stato di necessità. Durante l'ultima tappa in un deserto terribile in cui non c'è acqua, il Mercante, inseguito da un’altra carovana che minaccia di soffiargli l’affare, attanagliato prima dal sospetto, poi dalla paura verso i suoi compagni di viaggio, compirà un delitto tanto crudele, quanto ingiustificato, perdendo peraltro il suo affare. Nel finale, un iniquo tribunale lo assolverà con motivazioni paradossali.

Recensione di #Pourparler di GIOVANNA DONINI | ANNAGAIA MARCHIORO | GABRIELE SCOTTI con ANNAGAIA MARCHIORO in scena al Teatro Sala Umberto il 22 novembre 2021

 

Solo un’asta e un microfono in sala ad attenderci in pieno stile stand up comedy, ma è una scenografia puramente evocativa perché la satira di Annagaia Marchioro, ha connotati differenti dalla stand up. La sua è una comicità meno aggressiva e distruttiva, che pur toccando contenuti altrettanto dissacranti e pungenti, ricorre ad un tocco più delicato e intellettualmente raffinato. Il leit motiv di questa serata è la parola, intesa come unione inscindibile di significante e significato. Infatti, il variegato lessico passato in rassegna durante lo spettacolo suscita un piacere quasi fisico per il suono che produce, per la sua etimologia, per le imprevedibili sfumature che ha acquisito nel linguaggio colloquiale. La protagonista della serata ci mostra degli esempi su come nasce questa passione, come nel caso del termine “desiderare”, ossia mancanza (de, preposizione privativa in latino) delle stelle (sidera, plurale di sidus, stella), nel significato di assenza dei segni augurali letti nei cieli, che si traduce nell’attesa di un evento. Amore puro, secondo lei, innesca il vocabolo sagittabondo (desueto al punto da essere in procinto di sparire dal dizionario della lingua italiana): alla lettera s’intende colui che lancia frecce, ma per estensione chi lancia frecce con lo sguardo, irretendo nell’innamoramento.

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 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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