Recensione dello spettacolo Taddrarite, di Luana Rondinelli in scena al Teatro Sala Umberto dal 30 novembre al 5 dicembre 2021
È notte. Tutto quello che vediamo nell’unica scena dello spettacolo si disfa e si riaggiusta durante una veglia funebre, in una casa siciliana qualsiasi. Maria, Rosa e Franca, tre sorelle, brandiscono un rosario in mano e sfogliano foto del passato per la lapide del de cuius, da cui nasceranno dispute, incomprensioni e rancori. La regista Luana Rondinelli, una delle attrici, introduce al centro della stanza un oggetto diabolico, un tabutu, dove si trova, morto, il marito della sorella minore. Il velo del silenzio, del pudore, delle bugie viene squarciato da un vortice di confessioni e dall’esplosione di segreti troppo a lungo celati, che provocano ancora ferite sulla carne greve. Con pungente ironia le tre straordinarie attrici, Rondinelli, Finocchiaro e Potenza, ci trascinano in un’atmosfera surreale, quasi comica, e interagiscono tra loro con grande maestria e ritmo fino all’alba. Quando c’è molto freddo in Sicilia si dice che passano i taddrariti. Sono le donne costrette ad essere “pipistrelli”, a vivere nel buio, continuando la difficile vita coniugale pur di “non far parlare la gente”.