Giovedì, 01 Maggio 2025
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Recensione dello spettacolo Le leggi della gravità. Con Gabriele Lavia, Federica Di Martino e Enrico Torzillo. Adattamento e regia di Gabriele Lavia. In scena al Teatro Quirino dal 2 al 14 Novembre 2021

 

Ancor più dell' antica ferita da arma da fuoco, a render claudicante e trascinante il suo passo è la stanchezza di una vita ridondante, prevedibile e abitudinaria. A poche ore dal suo pensionamento, cosa rimane ancora, in quell' ultima piovosa nottata normanna, all'anziano commissario (Gabriele Lavia), se non consumare stancamente i soliti rituali, cianciare contro il giovane poliziotto Antoine (Enrico Torzillo) e bere gli ultimi caffè amari?

Sarebbe trascorsa così la nottata se in commissariato non fosse entrata una donna (Federica Di Martino) chiedendo di essere arrestata perchè autrice dell' omicidio del marito, avvenuto dieci anni prima ed erroneamente archiviato come suicidio. La gamba fa troppo male al commissario e quel maledetto termosifone non ne vuol sapere di scaldarsi. Poi domani sarà in riposo e subito dopo in pensione. Non è proprio il caso di occuparsi di una questione spinosa che lo avrebbe rigettato dentro una serie infinita di pratiche burocratiche, propedeutiche alla riapertura del caso. Meglio se la donna ritorna domani: troverà il nuovo commissario. No, non è possibile: a pochi minuti dalla prescrizione della pratica la donna esige di essere riconosciuta colpevole, facendo appello ai doveri inprocrastinabili a cui deve attenersi il commissario.

Recensione del monologo GOD'S NEW FROCK di Jo Clifford, diretto e interpretato da Massimo Di Michele, in scena il 2 e 3 novembre 2021 al Teatro Belli di Roma all’interno del Festival Trend - nuove frontiere dalla scena Britannica.

 

Nell'accogliete ed intima sala del teatro trasteverino Belli, uno dei più antichi teatri di Roma, ieri sera è andato in scena God's new frock, "La nuova tonaca di Dio", un monologo di Jo Clifford, diretto ed interpretato da uno straordinario Massimo Di Michele.

L'opera, proposta nell'ambito della XX edizione della rassegna Trend a cura di Rodolfo Di Gianmarco, ha avuto in sala un notevole consenso di pubblico. 

Trend è una rassegna teatrale diventata ormai un appuntamento fisso ed attesissimo nella capitale; tante ed interessanti le proposte in programma, tutte scelte nel vasto panorama drammaturgico britannico. Trend non ha abbandonato il suo affezionato pubblico neanche in periodo di lockdown, "resistendo" a distanza, in versione streaming, per tornare in questi giorni nuovamente in presenza e portare sul palco tematiche attuali e discusse.

Recensione dello spettacolo Museo Pasolini, in scena all'Auditorium Parco della musica, Sala Sinopoli il 1 e 2 novembre 2021 all'interno della rassegna Roma Europa Festival 2021

 

Qualche anno fa, nella ricorrenza del 25 aprile, Ascanio Celestini citò le parole di Alessandro Portelli: queste: “La memoria è in movimento perenne, in continua trasformazione e quindi, più che a un oggetto che chiamo memoria, a me piace pensare a un’attività e a un processo che chiamo ricordare”. E continua: “La questione fondamentale è nel bisogno che oggi abbiamo di ricordare, il bisogno e l’interesse che alcuni hanno di “non” ricordare”.

E’ la memoria il centro del teatro di Ascanio Celestini, ed è grazie alla sua “ossessione” del ricordo che ci regala l’ennesimo spettacolo fatto di memorie, utilizzate sapientemente con lo stratagemma del museo; “Museo Pasolini” appunto.

E’ il 2 novembre del 1975, quando sul lido di Ostia viene ammazzato Pier Paolo Pasolini e quasi cinquant’anni dopo il Romaeuropa Festival, proprio nella giornate dell’ 1 e 2 novembre ci regala l’omaggio di Ascanio Celestini al grande artista, poeta, sceneggiatore, regista, drammaturgo.

Recensione dello spettacolo Playing Sandwiches, tratto dalla seconda serie dei Talking heads, in scena al Teatro Belli dal 29 al 31 ottobre 2021, nell’ambito di Trend-nuove frontiere della scena britannica

 

Non c’è condanna o giudizio nella poetica di Alan Bennett, ma c’è quella autenticità assoluta che è propria della vita; quella autenticità che traghetta una bassa frequenza, una sorta di sintomo, dalla mente allo stomaco e viceversa. Siamo difronte al connubio perfetto, perché la cifra stilistica del regista e interprete Arturo Cirillo si muove da sempre su parabole che congiungono contrappunti cromatici a sibili d’inquietudine. È proprio grazie a tale meticolosa misura registica che siamo affascinati dal protagonista, ma al contempo esitanti. 

Logoteatroterapia

 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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