Giovedì, 01 Maggio 2025
$ £

Recensione dello spettacolo Atto di Passione, in scena al Mattatoio/teatro2 all'interno della rassegna Roma Europa Festival dal 21 al 24 ottobre 2021

 

Immaginate di entrare nello spazio Teatro 2 al Mattatoio, nella Pelanda, una delle architetture industriali più suggestive di Roma; spazio adibito in passato al macello delle carni. Nel passare il corridoio blu che vi porta all’ ingresso del teatro, se alzate , o girate lo sguardo, potete vedere carrucole, o ganci dove le bestie venivano appese a testa in giù. Ora immaginate di entrare in uno spazio scenico già allestito e di prendere posto. Nello spazio scenico sono già presenti due corpi, quello di un uomo nudo e quello di una donna vestita da un costume e da un copricostume;  dietro di loro, fuori dalla scena, ma di poco, un altro uomo dietro una consolle, mixer e strumenti. Ora immaginate di prendere posto, tra il vociare di chi sta compiendo la stessa azione insieme a voi. Il corpo nudo dell’uomo immobile crea già un senso di straneità. Il compiere gesti abituali, come sedersi, togliersi il soprabito, asciuga completamente qualsiasi imbarazzo, qualora ci fosse, nel trovarsi dinanzi un corpo nudo d’uomo. Ancora carne, non si sa ancora se “da macello“ anch’essa. Ora immaginate che l’inizio della performance sia dato semplicemente da una luce che si abbassa e le voci del pubblico si tacciono subito a quel richiamo.

Recensione dello spettacolo In nome della madre di Erri De Luca, regia di Gianluca Barbadori, con Galatea Ranzi, in scena il 15 ottobre 2021 al Teatro Di Documenti

 

Enorme successo di pubblico sta riscuotendo la prima edizione della rassegna Aut Aut Autunno d’autore al Teatro di Documenti. Dopo il precedente appuntamento con Dacia Maraini, le serate dal 15 al 17 ottobre sono state dedicate a Erri De Luca. Venerdì 15, dopo un incontro con Rosario Tronnolone in cui si è discusso della poetica e dell’ispirazione dell’autore, è andato in scena l’adattamento teatrale dell’opera di De Luca In nome della madre. Il testo propone un monologo di Miriàm/Maria che ricostruisce le vicende della nascita di suo figlio Ieshu/Gesù a Bethlem, integralmente dalla prospettiva materna. L’autore tenta di penetrare nel vissuto emotivo di una ragazza di 14 anni che si ritrova incinta dopo l’incontro con una misteriosa presenza che gli annuncia la futura nascita di… Attenendosi alla versione del Talmud e dei Vangeli ufficiali oltre che ai documenti storici romani, Miriàm avrebbe dovuto subire la lapidazione per adulterio, essendo promessa sposa di Iosef/Giuseppe. Ma ispirato anch’egli da una profonda fede e da un amore travolgente nei confronti della sua promessa sposa, le crede e la protegge lei e il bambino da morte sicura.

Recensione dello spettacolo Pandora, della compagnia Teatro dei Gordi, in scena al teatro Palladium di Roma il 15 ottobre 2021

 

Questa la scritta sul cartello della scenografia aperta che il pubblico trova all’ interno di un teatro Palladium quasi colmo il giorno 15 ottobre 2021,  andando a vedere lo spettacolo «Pandora», della compagnia “Teatro dei Gordi”, diretta da Riccardo Pippa. Un teatro Palladium pieno al punto da trovarsi impreparato a quest’ affluenza massiccia e a posticipare l’inizio della rappresentazione di quasi quarantacinque minuti, con le successive scuse del teatro stesso che tramite il suo portavoce afferma con una certa commozione di aver rivisto dopo quasi due anni il teatro nuovamente colmo. Lo spettacolo in questione è inserito all’interno della rassegna “Audience Revolution” un esperimento promosso dalla Fondazione Roma Tre Teatro Palladium, realizzato con il sostegno del Mic/Direzione Generale Spettacolo dal vivo, che vede la formazione e la partecipazione del pubblico, che a fine spettacolo si troverà a attivare un dibattito con le compagnie presenti nella rassegna. 

Recensione dello spettacolo Il Rimpiazzo, di Giulia Fiume. Regia di Federico Le Pera. Liberamente tratto da: “ Il sostituto” di D. Nicholls. In scena al Teatro Lo Spazio dal 7 al 17 ottobre 2021

 

Due momenti di applausi a scena aperta ad evidenziare come il pubblico, dismesso il ruolo di semplice osservatore, partecipasse allo svolgimento della trama co-costruendo una pièce dalla tematica apparentemente ordinaria. Come accade nella realtà, infatti, a rendere la nostra vita esclusiva non è il copione bensì l'interpretazione che di questo si fa.  La trama diviene così spunto, quasi una scusa, per guardare sotto le sue pieghe e setacciare frammenti di noi, oltrepassando il manifesto e rintracciandoci nell'invisibile.  John Harmond (Eugenio Mastrandrea) è un attore teatrale di successo con spiccati tratti narcisiti sfocianti nel delirio di cui è preda e vittima: gli altri non esistono se non per servirlo e ammirarlo. Anche sua moglie Nina (Giulia Fiume) non è che un semplice abbellimento più da mostrare, quindi, che da vivere: eppure necessaria e vitale. John, infatti, proprio dietro la maschera di superiorità e autonomia, tradisce la sua grande solitudine e il disperato bisogno degli altri come conferma continua della propria esistenza.

Logoteatroterapia

 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

Newsletter

Iscriviti alla nostra newsletter per scoprire gli sconti sugli spettacoli teatrali riservati ai nostri lettori

Search