Mercoledì, 09 Ottobre 2024
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Recensione di Bigodini (Oh Mary) in scena dal 19 al 31 maggio 2015 presso il Teatro dell’Orologio

Lo spettacolo rappresenta una rivisitazione dell’opera di Mary Shelley, Frankenstein, adattato da Francesca Manieri e Federica Rosellini e interpretato dalla Compagnia ARIELdeiMERLI.

All’interno dell’opera la triste storia della giovane Mary Shelley verrà sovrapposta a quella del personaggio del suo romanzo più celebre: il dottor Victor Frankenstein, un malinconico e femmineo scienziato, padre di un essere mostruoso, composto dai pezzi dei propri cadaveri: un disperato tentativo di riportare in vita la memoria dei parenti perduti, dilaniati dall’oblio.

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Recensione Der Park in scena dal 5 al 31 maggio 2015 al Teatro Argentina

Nel 1983 Botho Strauss partorisce una storia per Peter Stein. Fa tesoro dell'incantevole dimensione Shakespeariana del Sogno di una notte di mezza estate, e ci racconta di un Oberon e Titania che armati di buoni propositi, cercano di inoculare un germe di vitalità sulla Terra ripristinando le passioni amorose, in un mondo dove l'incendio della meschinità umana ha già bruciato tutto. E brucerà anche loro. La cenere che ne deriva è tutt'altro che fertilizzante, i rapporti tra i personaggi della pièce richiamano un paesaggio post-bellico senza possibilità di ricostruzione.

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Recensione de La Guerra Grande- storie di gente comune in scena al teatro India il 23 e 24 maggio 2015

Non avete mai l’impressione che ormai ci siamo abituati a guardare la storia con occhi dogmatici e asettici, come se si trattasse di un arido susseguirsi di date e numeri senza volto?

Ebbene forse ci siamo accontentati della superficie.

Forse ci siamo dimenticati che dietro ogni avvenimento storico si cela una realtà che va ben aldilà delle cifre, che dietro ogni guerra analiticamente descritta nelle pagine dei libri di testo l’unico vero  protagonista è l’uomo, burattino e burattinaio al contempo.

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Recensione di Musami, o Vate, alle Colonne del Vizio in scena dal 19 al 24 maggio 2015 al Teatro dei Documenti

Una vita spesa tra la lucidità calcolatrice e l'innata possessione misteriosa che trasforma un poeta in un acceso intermediario di vibrazioni, non può non concedersi una tappa nel tempio dell'arte per eccellenza, per l'occasione un teatro particolarissimo e suggestivo, completamente bianco, il Teatro di Documenti fondato da Luciano Damiani. La purezza di questa grotta ha ospitato le impurità infernali di Gabriele D'Annunzio: Mariaelena Masetti Zannini, nelle vesti di autrice, regista e attrice, si cimenta nell'ardua impresa di tradurre oniricamente il sistema di rapporti del vate, notoriamente uno più controverso dell'altro, e cambia qualche carta in tavola facendo incontrare nel terzo luogo, un limbo esistenziale dove tutto può succedere, e difatti succede, le donne per lui più significative, l'amico Cocteau, ma anche Andrea Sperelli, il suo più celebre personaggio che prende vita, perché anche con lui si scopre necessario un confronto-scontro.

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 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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