Giovedì, 25 Aprile 2024
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Recensione dello spettacolo “Sweet Home Europa” in scena al teatro India dall’11 al 26 aprile 2015

Il pungolo da cui scaturisce questa drammaturgia è un quesito scottante: “A quasi vent’anni dalla nascita della UE, la Grande Casa Europea è un “cantiere ancora aperto” diceva Gorbaciov. Ma in che direzione stiamo andando?. 

A porlo è Davide Carnevali, che ha il merito di sondare le radici coscienziose e antropologiche non di questo o quel  popolo, ma dell’intera “stirpe” del Vecchio Continente. Per questo “Sweet Home Europa” si configura come una storia universale.

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Recenzione di Phonemi - Il suono delle parole in scena al teatro SalaUno il 10 aprile 2015

Può un insieme di cose belle dar vita a qualcosa di sgradevole? Una goccia d'acqua è simbolo di vita. Tuttavia, più gocce d'acqua possono costituire un temporale, un potenziale pericolo per la vita stessa. Un bicchiere di vino al giorno durante i pasti può aiutare a prevenire le malattie cardiovascolari. Certo, si sa, eccedere con l'alcool a lungo andare porta alla dipendenza e a possibili gravi problemi al cuore stesso e al fegato. Il profumo di un fiore, di un piatto o di un'essenza reca piacere olfattivo, ma tanti  buoni odori sovrapposti possono nauseare. E' dunque possibile che i suoni emessi da strumenti melodiosi come l'arpa, il violino o il clarinetto, suonati per di più da professionisti, provochino le stesse irritanti percezioni del rumore?

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Recensione di Resistenza Outbound in scena al Teatro Kopò dal 9 al 12 aprile 2015

Guido ha studiato recitazione e ha lavorato anche in televisione in una trasmissione per bambini... ma questo è il passato, ora lavora in un call center dove vende polizze assicurative e risponde al nome di "Guido codice operatore agon pm1".

Un cognome lo avrebbe pure, come avrebbe anche una dignità che però giorno dopo giorno sta sempre più perdendo.

E così Guido per andare avanti è costretto a scendere a compromessi con la sorridente, impassibile e pretenziosissima team leader Cinzia, con gli ultracompetitivi colleghi che sembrano riuscire a fare ogni giorno 5 polizze l'ora, con gli utenti telefonici e le loro assurde domande e ancor più impossibili richieste... ma sopratutto con se stesso.

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Recensione di Doppio sogno, in scena al teatro Quirino dal 7 al 19 aprile 2015

Non è solo il sogno del dottor Fridolin a prendere forma, ma anche le sue ossessioni, i tormenti, le cose taciute o inconsciamente pensate. La soglia tra realtà e sogno è crollata davanti agli occhi del pubblico di Doppio Sogno, scritto e diretto da Giancarlo Marinelli, tratto dall’omonimo romanzo di Arthur Schnitzer, in scena al Teatro Quirino. 

Immersi in un’atmosfera favolistica e domestica il dottor Daniel Fridolin, interpretato da Ruben Rigillo, racconta alla figlia malata una storia di un principe che cerca di salvare una fanciulla, immaginando quali ruoli assegnare alla moglie Nicole e alla madre Ivana. E’ proprio il rapporto con le tre donne il motore delle sue ossessioni. Verso la coniuge, una seducente e acerba Caterina Murino, nutre una fortissima gelosia, soprattutto dopo aver saputo di un suo desiderio di fuga con un giovane conosciuto per caso; la madre è la maestosa e sicura Ivana Monti, dalla quale non riesce a liberarsi e che cerca di stringere sempre di più il cordone ombelicale; la figlia, invece, rappresenta la responsabilità disattesa di proteggerla dalla malattia. La storia s’intrica notevolmente con la morte del consigliere Bohm, l’incontro con il suo amico musicista Naktigal, possessore di un segreto che si intreccia con la sua vita.

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 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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