Intervista Livia Gionfrida registra dello spettacolo Inedito Scaldati, che debutta al teatro Biondo di Palermo il 23 marzo dove sarà in scena fino al 3 aprile 2022
Inedito Scaldati o Scaldati inedito?
Inedito da tutti i punti di vista. Questa è la prima tappa di un percorso di ricerca, partito in realtà con il suo Pinocchio andato in scena a Catania lo scorso anno. Ho fatto un lungo lavoro di ricerca ed ho preso spunto dalla sua radice shakespeariana come pretesto di studio. Si tratta di un’opera inedita perchè mette in risalto questo aspetto presente in molte opere di Scaldati. Mi sono soffermata soprattutto sulla presenza del Macbeth nelle sue opere e che emerge in particolare modo nel Libro Notturno, nato da una traduzione de La Tempesta che è poi diventato un vero e proprio flusso di coscienza. Lì ho trovato molto materiale, personaggi e situazioni da cui ho costruito una storia iniettandovi dentro le visioni, gli squarci che Scaldati aveva. Inedito Scaldati è quindi sia uno spettacolo inedito, nel senso di nuovo sia un pezzo di storia inedita dello stesso Scaldati.
Qual è il fil rouge che unisce Scaldati a questo spettacolo?
La storia racconta di un poeta, interpretato da Melino Imparato, che abita in un quartiere fantasma, una scena molto cara a Scaldati ed anche a me. Si tratta di palazzi del post bombardamento, ancora presenti in città e attuali, come purtroppo vediamo tutti i giorni dai telegiornali. Un luogo ferito dove questo poeta è l’ultimo dei sopravvissuti e dove proietta il suo vivere sugli abitanti del condominio: la lavascale, il giovane disabile, il muto, il topo. Come faceva Scaldati che andava nei quartieri dell’Albergheria e faceva recitare le persone del posto anche il protagonista del mio spettacolo trasforma gli abitanti del suo condominio in personaggi che sembrano usciti dal Macbeth. Questo gioco teatrale è il fil ruoge che unisce lo spettacolo alla figura di Franco Scaldati.
Quanto è importante la figura di Melino Imparato per questo spettacolo?
Melino Imparato è un vero e proprio compagno di avventura. L’ho conosciuto in occasione del mio studio su Pinocchio ed è stato subito un amore reciproco. Abbiamo deciso di intraprendere una vera e proprio avventura teatrale e con lui ho molti progetti in mente. In lui ritrovo molto della modalità e dell’approccio che Scaldati aveva con il teatro. Questa ricerca è il motivo per cui mi ritrovo a Palermo dopo aver dedicato 14 anni della mia vita nella ricerca del teatro in carcere a Prato. Melino Imparato inoltre, proprio come me, è dell’avviso che il tipo di operazione che stiamo facendo con questo spettacolo non vada a “tradire” Scaldati, anzi sperimentare sulle sue opere e riportarlo ai giorni nostri serve per farlo riscoprire.
Il vostro scopo quindi è portare Scaldati anche fuori dai confini siciliani?
Sicuramente Scaldati è relegato, anche fin troppo, alla Sicilia e a Palermo e ciò dipende anche dalla mentalità campanilistica che ci circonda. Basti pensare alle polemiche che ci sono state quando ho realizzato il suo Pinocchio a Catania. A parte questo la figura di Scaldati è senza confini, tradurlo e portarlo oltre i confini siciliani è d’obbligo, condannare un autore al suo luogo d’origine è sempre sbagliato. È inevitabile che Palermo sia parte integrante delle sue opere, ma all’interno di esse ci sono molti comuni denominatori che rendono la sua arte universale. Anche i temi trattati da Scaldati sono molto attuali.
Quali saranno i prossimi step in questo percorso alla ricerca dell’arte di Franco Scaldati?
Con Melino Imparato stiamo pensando di intraprendere un’avventura di approfondimento shakespeariana. Per ora sono concentrata sul Macbeth ma ci sono almeno altre due o tre influenze molto interessanti da indagare. La prima è quella che riguarda La Tempesta dove vorrei dedicarmi alla ricerca dall’aspetto sonoro, cosa per la quale mi piacerebbe avere molto tempo a disposizione. L’aspetto sonoro in Scaldati è qualcosa da approfondire. Lo scorso mese ho fatto un laboratorio con tutti gli attori che hanno lavorato con lui all’Albergheria, oggi tutti over 60, che dopo pochi secondi hanno cominciato a recitare a memoria le opere di Scaldati nelle quali avevano preso parte in passato. Quei suoni, quei ricordi, sono materiale vivo su cui lavorare e che voglio portare in scena.
Inedito Scaldati è un titolo interessante, ma cosa si può trovare di veramente inedito a teatro?
Portare in scena uno spettacolo come Inedito Scaldati nonostante tutto, nonostante i tempi sempre più ridotti per fare ricerca teatrale, questo è inedito. Così come lo è puntare sulla ricerca e sul peso che hanno le parole. Oggi le parole sono state svuotate dal di dentro del loro significato, abbiamo bisogno delle parole giuste per muoverci, per orientarci.
Enrico Ferdinandi
22 marzo 2022
Informazioni
Inedito Scaldati
prima assoluta
Teatro Biondo di Palermo
Dal 23 marzo al 3 aprile 2022
testi di Franco Scaldati
drammaturgia e regia Livia Gionfrida
con Melino Imparato, Paride Cicirello, Oriana Martucci, Daniele Savarino
scene e costumi Emanuela Dall’Aglio
consulenza per il suono Serena Ganci
assistente alla regia Giulia Aiazzi
produzione Teatro Biondo Palermo
in collaborazione con Teatro Metropopolare
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