Giovedì, 13 Novembre 2025
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Moby Dick è la storia di un’ossessione epica che ha la fisionomia di una tragedia shakesperiana, tale è il senso drammatico dei suoi personaggi.

Moby Dick non è una balena, è una condanna, una maledizione che diventa sfida tra uomini.

Il Pequod è il vascello stregato che porta la ciurma verso la perdizione. Il doblone d’oro sull’albero del Pequod e il patto di sangue dei marinai sono la chiamata mefistofelica verso gli abissi della non-conoscenza.

Achab è ossessionato dalla vendetta, è uomo empio che disconosce Dio, l’uomo dell’oltre e della violazione. Starbuck è il suo alter ego, voce della prudenza, della coscienza, testimone di una visione teocentrica che si scaglia contro la blasfemia dell’odio di Achab verso la balena bianca.

In questo Moby Dick diretto da Guglielmo Ferro, che vede in Moni Ovadia lo straordinario protagonista, la narrazione teatrale inizia sul Pequod, dove si consumerà la tragedia di tutti i personaggi – Queequeg, Pip, Ismaele, Lana caprina, Tashtego, Flask, Daggoo, Stubb, Fedallah – in un susseguirsi frenetico di tempeste, battute di caccia, avvistamenti, bonacce, canti, riti pagani e preghiere.

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La stagione dell’Ambra Jovinelli si chiude in bellezza con L'Anatra all'Arancia, un grande classico in scena dal 2 al 13 aprile, che vede protagonisti Emilio Solfrizzi e Carlotta Natoli diretti da Lorenzo Greg Gregori.

"L'Anatra all'Arancia" è un classico feuilleton dove i personaggi si muovono algidi ed eleganti su una scacchiera irta di trabocchetti. Ogni mossa dei protagonisti, però, ne rivela le emozioni, le mette a nudo a poco a poco e il cinismo lascia il passo ai timori, all'acredine, alla rivalità, alla gelosia; in una parola all'Amore, poiché è di questo che si parla. “L’Anatra all'Arancia” è una commedia che ti afferra immediatamente e ti trascina nel suo vortice di battute sagaci, solo apparentemente casuali, perché tutto è architettato come una partita a scacchi. La trasformazione dei personaggi avviene morbida, grazie a una regia che la modella con cromatismi e movimenti talvolta sinuosi, talvolta repentini, ma sempre nel rispetto di un racconto sofisticato in cui le meschinità dell'animo umano ci servano a sorridere, ma anche a suggerirci il modo di sbarazzarsene. 

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Tre anni dopo la fine della pandemia, Cosimo Cannavacciuolo, vedovo ipocondriaco, stabilmente affetto da ansie e paure, inquilino del terzo piano di un antico palazzone situato nel centro di Napoli, persa la sua amata moglie a causa del virus, si ritrova a combattere la solitudine e gli stenti dovuti al fallimento della propria attività di antiquariato, che lo ha costretto a riempirsi casa della merce invenduta del suo negozio, e a dover lottare contro l’ombra incombente della banca concessionaria del mutuo che, a causa dei reiterati mancati pagamenti, minaccia l’esproprio e la confisca del suo appartamento…

La vita di Cosimo sarebbe stata molto più vuota e monotona senza la presenza di Salvatore, bizzarro custode del palazzo, e dei suoi due figli Ninuccio e Angelina, il primo in costante combutta con lo stesso, e la seconda votata al matrimonio e alla pulizia del suo appartamento. Ed è anche per fronteggiare le difficoltà economiche del momento che Cosimo ha concesso l’uso di una camera dell’appartamento a Virginia, giovane trasformista di cinema e teatro che gli porta una ventata di spensieratezza che non guasta…

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Arriva al teatro Golden una commedia divertente e ricca di colpi di scena "Lui che bacia lei che non bacia lui che bacia lei" firmata da Massimo Natale ed Ennio Speranza che vedrà sul palco del Teatro Golden, dal 3 al 13 aprile 2025, un super cast composto da: Alessandro Tirocchi, Maurizio Paniconi, Patrizia Casagrande, Lorenza Giacometti, per la regia dello stesso Natale. Una storia che vede al centro Lisandro e Demetrio , due fratellastri che da tanti anni, a seguito di un litigio, non si frequentano più. Un giorno il padre, malato terminale, decide di fargli fare pace. In caso contrario sperpererà tutto il suo ingentissimo patrimonio lasciandoli senza nulla. I due non solo dovranno vivere insieme armoniosamente ma dovranno, per dimostrare di essersi veramente riappacificati,  anche svolgere delle prove che gli verranno via via indicate da un notaio appositamente convocato. Da non perdere.  Add a comment
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 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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