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FEMININUM MASKULINUM - Dal 23 al 28 aprile 2024 al Teatro della Pergola di Firenze
La storia è scritta da donne e uomini, artefici e vittime di loro stessi. Il 30 gennaio del 1933 Hitler sale al potere e tutto quello sognato e sperato nella Repubblica di Weimar: le promesse, le libertà culturali, politiche, sessuali, quelle di genere, sono cancellate. Il teatro, la musica e il cinema cercano di respingere le proibizioni sul pensiero, la patria, la famiglia e il sesso. Sono gli artisti a ribellarsi, a ritrovarsi in posti nascosti come clandestini, cantanti, attori, romanzieri, drammaturghi, ballerini e musicisti, scelgono di esprimersi negli angoli bui, nei sotterranei, nei letti, nelle strade e sono alcuni di loro che in quel fatidico giorno, il 30 gennaio 1933, decidono di scappare e salvarsi la vita.
Thomas Mann, forte del Premio Nobel, cerca di resistere alla fuga e solo nel 1936 decide di lasciare la Germania con la moglie Katia ebrea di nascita. Erano gli anni in cui i tedeschi guardavano all’America come alla terra dove tutto è possibile, finanche accettare la musica nera, permettere a tutti, ebrei compresi, di fare del cinema, tra questi Billy Wilder, il regista ebreo di origine austriaca che nella Berlino de 1929 dà avvio alla sua carriera, mantenendosi, lavorando da ballerino per signore sole, in una Ballsaal della capitale.
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