Giovedì, 05 Dicembre 2024
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Annunciati ad Udine i prossimi spettacoli  nei 28 teatri dell’Ente Regionale Teatrale del Friuli Venezia Giulia

 

L’ERT, Ente Regionale Teatrale del Friuli Venezia Giulia ha presentato, con la benefica determinazione che la contraddistingue da anni,  la programmazione per la stagione 2024- 25, della quale aveva già offerto qualche anticipazione a giugno. Lo ha fatto nella sede, da poco rinnovata, della Fondazione Friuli, che sostiene, anche economicamente, le proposte teatrali, assieme alla Regione Friuli Venezia Giulia.

Dopo l’introduzione del presidente Fabrizio Pitton, di notevole valore sono state le parole del Presidente della Fondazione Friuli, Giuseppe Morandini, che ha centrato il vero bisogno culturale dei nostri tempi: formare un nuovo pubblico, peraltro nello specifico anche in territori decentrati, che non valgono meno perché distanti dalla città. Questo, unito al tema della ricerca della bellezza, sottolineato sia dal direttore dell’Ert Alberto Bevilacqua, che ha trasformato il suo intervento in una divertente performance da consumato e compiaciuto primattore, che dal  Vicepresidente Regionale e Assessore alla cultura e allo sport, il sempre attento  e profondo Mario Anzil, è uno degli elementi fondanti della proposta, decisamente composita, come bene ha ricordato anche Walter Mramor, Presidente di Artisti Associati, partner dell’ERT per l’attività di danza, nel suo commosso  intervento, che ha unito alla descrizione degli spettacoli che verranno proposti, i ricordi della sua gioventù, quando proprio l’Ert gli permise di vedere, nel paesino dove abitava, giganti come Ave Ninchi, Buazzelli, Gianrico Tedeschi, con cui lavorerà anni dopo per un decennio, in un sodalizio fecondo.

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Presentata l’articolata stagione 2024-25 del ‘Giovanni da Udine’

 

A luglio il teatro ‘Giovanni da Udine’ ha presentato le sue stagioni.  Ben tre, con tre direttori artistici: Roberto Valerio firma quella della prosa;  Paolo Cascio, new entry al teatro udinese, si occuperà di Musica ed il soprano Fiorenza Cedolins è la responsabile di Opera, operetta e danza.

Una prima considerazione è che sfugge quale sia l’idea guida, la mission  del teatro. Certo non aiuta a capirlo il logo scelto per presentare la stagione: un dipinto di Lorenzo Mattotti, pittoricamente interessante, ma di complessa interpretazione. Una donna in perizoma, guanti , stivali e con un nude look decisamente ostentato, gioca con un uomo che sembra un prelato, alato ma con un  blocco al piede.  Un gioco di ombre nere e rosse tratteggia forme dai richiami piuttosto espliciti ed inquietanti e sulla parete campeggia una specie di fondale senza colori, una scenografia cui sembrano rubate le sfumature.

Sfuggono le affinità con la stagione e con il teatro. Come complesso è identificare la ragione di questa scelta, peraltro abbondantemente celebrata, ma non giustificata,  dal presidente del teatro, Paolo Vidali.

Naturalmente nulla da ridire contro il Maestro Mattoti. Ma qualche perplessità sull’individuazione di  questa immagine come  simbolo della stagione  è  più che comprensibile.

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 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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