Domenica, 20 Luglio 2025
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La stagione dell’Ambra Jovinelli si chiude in bellezza con L'Anatra all'Arancia, un grande classico in scena dal 2 al 13 aprile, che vede protagonisti Emilio Solfrizzi e Carlotta Natoli diretti da Lorenzo Greg Gregori.

"L'Anatra all'Arancia" è un classico feuilleton dove i personaggi si muovono algidi ed eleganti su una scacchiera irta di trabocchetti. Ogni mossa dei protagonisti, però, ne rivela le emozioni, le mette a nudo a poco a poco e il cinismo lascia il passo ai timori, all'acredine, alla rivalità, alla gelosia; in una parola all'Amore, poiché è di questo che si parla. “L’Anatra all'Arancia” è una commedia che ti afferra immediatamente e ti trascina nel suo vortice di battute sagaci, solo apparentemente casuali, perché tutto è architettato come una partita a scacchi. La trasformazione dei personaggi avviene morbida, grazie a una regia che la modella con cromatismi e movimenti talvolta sinuosi, talvolta repentini, ma sempre nel rispetto di un racconto sofisticato in cui le meschinità dell'animo umano ci servano a sorridere, ma anche a suggerirci il modo di sbarazzarsene. 

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Tre anni dopo la fine della pandemia, Cosimo Cannavacciuolo, vedovo ipocondriaco, stabilmente affetto da ansie e paure, inquilino del terzo piano di un antico palazzone situato nel centro di Napoli, persa la sua amata moglie a causa del virus, si ritrova a combattere la solitudine e gli stenti dovuti al fallimento della propria attività di antiquariato, che lo ha costretto a riempirsi casa della merce invenduta del suo negozio, e a dover lottare contro l’ombra incombente della banca concessionaria del mutuo che, a causa dei reiterati mancati pagamenti, minaccia l’esproprio e la confisca del suo appartamento…

La vita di Cosimo sarebbe stata molto più vuota e monotona senza la presenza di Salvatore, bizzarro custode del palazzo, e dei suoi due figli Ninuccio e Angelina, il primo in costante combutta con lo stesso, e la seconda votata al matrimonio e alla pulizia del suo appartamento. Ed è anche per fronteggiare le difficoltà economiche del momento che Cosimo ha concesso l’uso di una camera dell’appartamento a Virginia, giovane trasformista di cinema e teatro che gli porta una ventata di spensieratezza che non guasta…

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Arriva al teatro Golden una commedia divertente e ricca di colpi di scena "Lui che bacia lei che non bacia lui che bacia lei" firmata da Massimo Natale ed Ennio Speranza che vedrà sul palco del Teatro Golden, dal 3 al 13 aprile 2025, un super cast composto da: Alessandro Tirocchi, Maurizio Paniconi, Patrizia Casagrande, Lorenza Giacometti, per la regia dello stesso Natale. Una storia che vede al centro Lisandro e Demetrio , due fratellastri che da tanti anni, a seguito di un litigio, non si frequentano più. Un giorno il padre, malato terminale, decide di fargli fare pace. In caso contrario sperpererà tutto il suo ingentissimo patrimonio lasciandoli senza nulla. I due non solo dovranno vivere insieme armoniosamente ma dovranno, per dimostrare di essersi veramente riappacificati,  anche svolgere delle prove che gli verranno via via indicate da un notaio appositamente convocato. Da non perdere.  Add a comment

Dall’1 al 6 aprile, al Teatro Elfo Puccini di Milano andrà in scena LA FURIA DELLE SIRENETTE, performance diretta da Maria Vittoria Bellingeri e ispirata al testo di Thomas Quillardet, una scrittura vivace per l’infanzia che lascia ampio margine all’immaginario adulto. Lo spettacolo racconta la storia di due sorelle, Olga e Olivia, due sirene dal temperamento diverso e complementare alla ricerca di un altrove inedito: un’Odissea marina le condurrà, attraverso l’incontro con variopinti personaggi oceanici, alla scoperta del proprio io.

La dualità simbiotica e rassicurante, ritmata dal moto delle onde, viene stravolta dal desiderio di infinito, “furia” inevitabile del nostro destino. Olga e Olivia si percepiscono ”un mezzo mezzo”, metà pesce e metà donna, ma anche metà bambino e metà adulto. Attraverso un viaggio iniziatico, le protagoniste esplorano il delicato passaggio dall’infanzia all’adolescenza, scoprendo la propria essenza e trasformando la diversità in unicità.

«In questa performance, esploro il dolore e la bellezza della separazione incarnati nel legame tra due sorelle - dichiara la regista Maria Vittoria Bellingeri - ma questa storia potrebbe essere anche quella di amanti, madri e figlie, o maestri e discepoli. È il viaggio dentro la paura più grande: la paura di perdere l’altro, di distruggere una connessione che ci dà vita. Eppure, quanto è difficile separarsi quando l’amore è ancora vivo? Come le sirene ci insegnano, il mondo è infinito, e anche il nostro mondo interiore lo è: l'amore può esistere anche nella distanza, e il ricordo diventa il nostro strumento di connessione. Nel finale, le sorelle si separano, sotto la guida simbolica di un'anguilla, senza rabbia, ma con una profonda commozione. Un abbraccio doloroso, ma potente, che segna un atto di crescita, di consapevolezza, e di liberazione».

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 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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