[...]ed ogni volta
che baciava, moriva sull'amato
corpo che come rosa appena colta
era fragrante [...]
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[...]ed ogni volta
che baciava, moriva sull'amato
corpo che come rosa appena colta
era fragrante [...]
Add a commentLa superficialità dei beni materiali e del possedimento fisico contro la profondità di uno sguardo che penetra ed è in grado di cogliere il vero io di una persona, il bene più ambito.
Questo è il filo conduttore de “Il mercante di Venezia” di William Shakespeare in scena al Teatro Quirino di Roma. Giorgio Albertazzi veste con grande impeto le vesti dell'ebreo Shylock, sguardi bassi e un incedere, a volte veloce e freddo altre lento e sagace, regala alla platea l'ennesima encomiabile interpretazione.
Add a commentA continuare le danze, dopo l’inaugurazione del 28 e 29 settembre a suon di Pink Floyd - lo spettacolo-concerto Rievoluzione. Un viaggio alchemico attraverso i Pink Floyd, diretto da Andrea Colamedici, ha infatti, aperto ufficialmente la nuova stagione – sono ancora le sette note.
In scena dunque la musica insieme al teatro: a portare sul palco questo binomio intrigante e sempre apprezzato, questa volta è toccato a dei giovanissimi performers che, con tutta la loro emozione – comprensibilmente ben visibile e sincera – hanno dato vita a “Cinque allegri ragazzi morti, il Musical lo-fi”, dall'omonimo romanzo a fumetti di Davide Toffolo, frontman e chitarrista dei Tre Allegri Ragazzi Morti, nati nel 1994.
Add a commentRomeo e Giulietta non è solo una delle tragedie più famose ed emozionanti dei nostri tempi, negli anni è diventata il simbolo dell'amore che riesce a vincere, anche se la vittoria è amara, i vizi e le finte virtù degli uomini. Quando poi questa fantastica 'storia', scritta lo ricordiamo da William Shakespeare tra il 1594 e il 1596, torna a vivere in un teatro magico come il Globe Theatre di Roma, e con la regia di Gigi Proietti, le emozioni e gli spunti di riflessione si amplificano.
Come afferma lo stesso Gigi Proietti nel preambolo, questa è una storia, come tutte quelle scritte da Shakespeare, che sembra essere infinita in quanto ogni volta che la rileggi puoi cogliere qualcosa che prima non avevi percepito.
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