Venerdì, 29 Marzo 2024
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Recensione del libro Finché divorzio non vi separi di  Giuseppe Culicchia, edito da Feltrinelli

 

Sarà che ad oggi quella di dire male del matrimonio è quasi una moda da cui non ci si può sottrarre: quando un amico si sposa ci sentiamo sempre e comunque in dovere di chiedergli, con sulle labbra un sorriso ironico quasi di scherno “ma sei sicuro?”; quando però quell'amico è Giuseppe Culicchia con il suo nuovo romanzo finché divorzio non vi separi e la dissacrazione goliardica diventa letteratura, tanto vale soffermarsi sulla questione.

Il romanzo è, a detta stessa dell'autore, un corso prematrimoniale uscito per la Feltrinelli lo scorso Ottobre. Se fino agli anni Sessanta, questo l'incipit, chi voleva divorziare era costretto o costretta a convivere con il suo  carceriere, negli anni Sessanta il divorzio è stato a tutti gli effetti una conquista. Peccato che, nonostante ci si sposi con amore - e quanto amore -, il boom dei divorzi è un dato di fatto (specie da dopo la pandemia, verrebbe da aggiungere, chissà come mai). E se sul divorzio avete qualche dubbio, Culicchia il dubbio ve lo fa passare, spiegandovi per filo e per segno tutte le fasi che il vostro amoreunicogrande attraverserà, trasformandosi prima nel più grande guaio commesso da voi in prima persona, e con anche l'aggravante dello stato di coscienza, fino a ridursi ad una bazzecola burocratica, quando del vostro matrimonio rimarranno solo le carte del divorzio. Il libro è diviso in tre perché ciascuno abbia la sua guida: per lui, per lei e la parte LGBT. Perché tutti gli amori, in qualsiasi modo, sembrano dover fare la stessa identica fine.

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I libri  che ci rendono felici

 

 

“Ogni felicità è un capolavoro: il più piccolo errore lo falsa, la più piccola esitazione lo altera, la più piccola pesantezza lo guasta, la più piccola sciocchezza istupidisce” Marguerite Yourcenar

 

Può un libro renderci felici? Quando si inizia a leggere un nuovo libro è un po’ come iniziare una nuova avventura e sì si può provare l’ebbrezza della felicità.  Proviamo una piacevole sensazione, ci sentiamo inebriati e contenti come quando iniziamo una nuova avventura. Il contenuto del libro stesso poi può renderci felici facendoci provare nuove sensazioni, vivere innumerevoli vite e viaggiare con la fantasia. Quindi si, secondo la nostra opinione, un libro può contribuire alla nostra felicità. Voi cosa ne pensate?

 

Ecco a voi la nostra selezione, il nostro contributo alla felicità:

 

Narrativa

 

La bella confusione. L’anno di Fellini e Visconti di Francesco Piccolo, Einaudi

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Il 1963 è stato l’anno di Fellini e di Visconti. Un anno decisivo per il cinema italiano, che ha visto la nascita di Otto e mezzo e Il Gattopardo. Ma prima di diventare i capolavori che ben sappiamo erano due incredibili scommesse, nonché il campo di battaglia tra due artisti rivali e profondamente diversi: mentre Claudia Cardinale cambiava il colore dei capelli secondo il capriccio di chi la dirigeva, l’intero contesto culturale italiano si stava preparando a sposare l’una o l’altra visione del cinema e del mondo. Ecco cos’è La bella confusione: inseguendo come un detective le figure e gli episodi che hanno fatto la Storia, Francesco Piccolo ha setacciato lettere, filmati, appunti e diari, interviste, pettegolezzi, testimonianze. Perché in questo romanzo diverso da qualsiasi altro romanzo i personaggi si chiamano Marcello Mastroianni, Ennio Flaiano, Sandra Milo, Tomasi di Lampedusa, Camilla Cederna, Suso Cecchi d’Amico, Burt Lancaster e Pier Paolo Pasolini. Muovendosi tra il mito e l’aneddoto, la voce inconfondibile dell’autore risveglia milioni di ricordi e ci regala la luce perduta di un’epoca. Un documentario fatto di parole: la potenza dell’arte, i segreti del cinema, i duelli di un’Italia che non sapremmo più immaginare.

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Ci sono uomini che non perdono mai la vivacità della loro mente, nonostante il lento ed inesorabile trascorrere degli anni. Questo li rende giovani per sempre, pronti a continue sfide che raccolgono con passione, entusiasmo e la bellezza dell’esperienza che impreziosisce il loro bagaglio. Marco Rinaudo è una di quelle persone speciali che ha lottato senza mai risparmiarsi e senza mai accettare compromessi e favoritismi. Nato a Trapani, e primo di cinque figli, si appassiona alla scrittura dopo numerose esperienze nel ramo commerciale e marketing per grandi realtà editoriali. Inizia a comporre poesie, con le quali partecipa a svariati concorsi letterari e poi, come giornalista, firma centinaia di articoli per le testate “Info”, “Roma Sud” e collabora anche  con “Metro” e “Avvenire”. Il suo romanzo d’esordio, “Il Capo Tonnara. Storie di mafia e di tonni”, edito da Il Cuscino di Stelle, è un avvincente racconto ambientato nella splendida Favignana, isola siciliana appartenente all’arcipelago delle Egadi.

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I libri  per accumulare i desideri e restare giovani

 

“Chi accumula libri accumula desideri; e chi ha molti desideri è molto giovane, anche ad ottant’anni. “ Ugo Ojetti

Ogni libro è un desiderio e più libri accumuliamo e più siamo giovani ? Un motivo in più per comprare tanti libri e leggere che renderà felici tutti i lettori accaniti.  Secondo Ugo Ojetti infatti ogni libro che compriamo e aggiungiamo alla nostra libreria è un nuovo desiderio che esprimiamo.  Un desiderio che non ci fa invecchiare e ci fa restare giovani sin da giovani. Allora cosa aspettate? Iniziate a scegliere i vostri desideri partendo dai libri selezionati per voi.

 

Ecco a voi la nostra selezione:

 

Narrativa

 

La portalettere di Francesca Giannone, Nord

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Salento, giugno 1934. A Lizzanello, un paesino di poche migliaia di anime, una corriera si ferma nella piazza principale. Ne scende una coppia: lui, Carlo, è un figlio del Sud, ed è felice di essere tornato a casa; lei, Anna, sua moglie, è bella come una statua greca, ma triste e preoccupata. Persino a trent'anni da quel giorno, Anna rimarrà per tutti «la forestiera», quella venuta dal Nord, quella diversa, che non va in chiesa, che dice sempre quello che pensa. E Anna, fiera e spigolosa, non si piegherà mai alle leggi non scritte che imprigionano le donne del Sud. Poi, nel 1935, Anna fa qualcosa di davvero rivoluzionario: si presenta a un concorso delle Poste, lo vince e diventa la prima portalettere di Lizzanello. La notizia fa storcere il naso alle donne e suscita risatine di scherno negli uomini. «Non durerà», maligna qualcuno. E invece, per oltre vent'anni, Anna diventerà il filo invisibile che unisce gli abitanti del paese.  Senza volerlo - ma soprattutto senza che il paese lo voglia - la portalettere cambierà molte cose, a Lizzanello. Quella di Anna è la storia di una donna che ha voluto vivere la propria vita senza condizionamenti, ma è anche la storia della famiglia Greco e di Lizzanello.Ed è la storia di due fratelli inseparabili, destinati ad amare la stessa donna.

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 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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