“Diceva che una vita senza Dio non ti prepara ad una morte serena senza Dio. A questo non so rispondere. Nemmeno io. Devo andare. Hasta luego, compadre”. Cormac McCarthy
Il 13 giugno, il quasi novantenne, Cormac McCarthy ci ha lasciato dopo averci donato numerose opere meravigliose e in suo onore il primo libro della nostra lista di consigli letterari sarà il suo ultimo libro pubblicato. Con il suo stile secco, la durezza degli argomenti trattati, il suo ricorrente racconto del male e della sofferenza ha raggiunto un grande pubblico che non aveva paura di affrontare argomenti scomodi.
Ma come sempre nella nostra rubrica troverete anche le novità letterarie del momento.
Ecco a voi:
Il passeggero di Cormac McCarthy, Einaudi
Durante una missione di recupero al largo della costa del Mississippi, Bobby Western vede quel che non avrebbe dovuto vedere: un JetStar apparentemente intatto adagiato sul fondale e, in cabina, chiome fluttuanti, bocche aperte e occhi vuoti, nove corpi senza vita. Da dove viene quell’aereo, che fine ha fatto la scatola nera? Queste le domande a cui Bobby, perseguitato da due emissari governativi «con un’aria da missionari mormoni», non sa dare risposta. Capisce allora di dover scomparire. Del resto a fuggire ci è abituato, da tanto tempo è inseguito dai sensi di colpa nei confronti del mondo e di lei, Alicia Western, sua sorella. Mente matematica sopraffina ed esperta mondiale di violini cremonesi, anche Alicia, come Bobby, ha guardato dove non doveva guardare, nel cuore delle tenebre. Alicia ha provato a opporre l’ordine del numero al caos della vita ma non ce l’ha fatta perché «certe cose un numero non ce l’hanno». Ora cosa resta a Bobby, se non la fuga? Via da New Orleans, Knoxville e la baia petrolifera della Florida, da bettole, bagnarole e topaie. Via da tutto quel rumore, via dalle oscure macchinazioni del potere, verso una nuda bicocca dall’altra parte dell’oceano, verso un posto senza compagnia né legge né letteratura, dove non c’è altra realtà del ricordo e la fisica si fonde nella metafisica. Perché questo siamo noi: «dieci percento biologia e novanta percento mormorio notturno».
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